Verso il Web Semantico
Motori di ricerca semantici, web 3.0, [..]. Vi starete chiedendo ma cosa vuol dire?
Ebbene, i motori di ricerca mettono al centro dell’attenzione le intenzioni degli utenti, il significato delle ricerche e le relazioni tra le persone, cose e fatti che hanno delle proprietà comuni.
Un cambiamento si è avuto con il nuovo algoritmo di google: Google Hummingbird, non a caso è stato rilasciato nel settembre del 2013 in occasione del 15-esimo anniversario di google, grazie al quale il motore di ricerca sta diventando sempre più intelligente. Infatti riesce a capire l’intenzione di una determinata ricerca effettuata dall’utente, ecco perchè e preferibile utilizzare un’unica pagina che racchiuda argomenti che hanno lo stesso Search Intent, per questo vi consiglio di leggere l’articolo che abbiamo scritto su Panda.
Quindi non dobbiamo concentrarci solo sulle parole chiave, ma, soprattutto, sulle relazione tra i contenuti. Il cosiddetto:
Internet of things
Per permettere a google di interpretare i dati presenti nelle nostre pagine web, dobbiamo utilizzare markup semantici, su schema.org potete dare uno sguardo su come strutturare un articolo utilizzando tag semantici.
Al fine di rendere il web semantico, google ha introdotto nuovi fattori per la valutazione del ranking:
- Social Network
- Geolocalizzazione
- Valutazione abitudini degli utenti
Questo vi fa capire come si fa complicata l’attività SEO, infatti prima bastava concentrarsi sui fattori on-page ed off-page. Ora non più. Quindi un buon SEO deve continuamente aggiornarsi.
Sul sito di moz potete consultare tutti i cambiamenti degli algoritmi di google negli ultimi anni.
Le SERP di oggi sono sempre più personalizzate e cambiano da utente a utente, infatti modificano il loro risultato in base agli interessi degli utenti, alla posizione geografica, ai collegamenti sociali e su tanti altri fattori.
Ecco perchè non esiste più un’ unica SERP per una determinata query
Google ha introdotto i sitelink, non è possibile creare i sitelink per uno sviluppatore, ma questi link vengono generati automaticamente da google.
Google per generare i sitelink tiene in considerazione vari fattori quali: link interni del sito, backlink che contengono quella query, pagine con title e description unici, il CTR, […].
Curiosità:
Come fa google a conoscere le tue attività che hai svolto?
Prova ad accedere a questa URL e lo scoprirai:
https://myactivity.google.com/myactivity
Inoltre, puoi scaricare il database di google dove sono contenute info su luoghi, persone e cose.
Queste informazioni servono a google per creare la cosiddetta Knowledge Graph (mette in relazione le entità e non più le parole chiave), ovvero un box che compare per le query con intenti informativi. Oltre al database, google preleva le informazioni anche da wikipedia ed da altre risorse.
Natural Language: Analisi del testo
Uno strumento molto utile per analizzare il testo è senza dubbio, lo strumento “Natural Language” di Google che utilizza la tecnologia di machine learning, per analizzare testi.
Tramite questo strumento si possono astrarre, una volta inserito un testo, informazioni su luoghi, persone, ed eventi.
Quindi, ci permette di valutare se nel testo che abbiamo scritto sono state rilevate delle entità.
Link: https://cloud.google.com/natural-language/
Se utilizzi wordpress, puoi provare il plugin wordlift, il quale suggerisce entità da collegare ai contenuti degli articoli, oltre ad inserire markup semantici.